Una donna nel XIX secolo. Margaret S. Fuller
di Ginetta Ortona
a cura di Gianna Montanari Bevilacqua
Provincia di Torino, 2009 – 330 p.
La prima pubblicazione promossa da ArDP, grazie al sostegno della Provincia di Torino, è dedicata alla biografia di Margaret Fuller scritta da Ginetta Ortona.
Gianna Montanari Bevilacqua ha curato la pubblicazione lavorando sul manoscritto dell’opera e offrendo un saggio introduttivo sulla vita e sulle opere dell’autrice.
Margaret S.Fuller (1810-50) è un personaggio ancora poco noto in Italia, mentre negli Stati Uniti sono in cantiere molte iniziative per ricordarla, a duecento anni dalla nascita. Nata nella puritana Nuova Inghilterra, dopo un tirocinio di tutto rispetto in patria come insegnante, giornalista e scrittrice dai molteplici interessi, venne in Europa, dove fu testimone e partecipe del Risorgimento italiano nella Repubblica romana di Mazzini; a Roma incontrò l’amore e la maternità. La sua personalità singolare e la sua tragica fine ne hanno fatto un personaggio cult nell’immaginario collettivo americano.
Ginetta Ortona, con Una donna nel XIX secolo. Margaret S. Fuller, ha scritto forse la prima biografia italiana completa della Fuller. Il libro, terminato negli anni Ottanta del secolo scorso, è un attento scavo psicologico e storico, che offre un ritratto a tutto tondo di questa donna speciale, antesignana del femminismo. Una donna speciale raccontata da una donna altrettanto speciale, che per tutta la vita ha coltivato in silenzio l’arte dello scrivere e del pensare liberamente.
Reginetta (Ginetta) Ortona, nata a Torino il 24 novembre 1910, dopo gli studi liceali cominciò a scrivere, soprattutto per il teatro, ma anche racconti, poesie e favole; si è laureata in Filosofia all’Università di Torino il 22 novembre 1938 con una tesi su Kierkegaard. Le leggi razziali le impedirono di iniziare a lavorare, perciò trascorse alcuni periodi di studio all’estero, in Inghilterra e Svizzera, ma ritornò in Italia all’inizio della guerra; la sua unica amatissima sorella fu deportata e uccisa ad Auschwitz. Dopo la guerra ha insegnato lettere italiane e storia nelle scuole magistrali fino al 1958 e ha sempre continuato a scrivere. Alcuni suoi lavori teatrali sono stati segnalati in vari concorsi, fra gli altri il radiodramma “Manoscritto smarrito”, che venne trasmesso alla radio due volte nel 1954, e gli atti unici “Michelangelo tentato” e “Attesa sul balcone”, trasmessi alla radio rispettivamente nel 1960 e nel 1961. Nel 1965 ha vinto il premio nazionale indetto dalla RAI per un originale televisivo con il dramma “I nostri figli”, che fu trasmesso dalla televisione nello stesso anno e poi pubblicato nel 1965 nel volume edito dalla ERI “Raccolta di drammi e commedie scritti per la televisione”. Nel 1970 ha pubblicato presso l’Editore Mursia “La vera storia di Jo”, una biografia di Louisa May Alcott. Negli anni successivi si è dedicata ad altri testi teatrali, che non sono stati mai rappresentati, e alla stesura della biografia di Margaret Fuller. E’ deceduta novantenne nel 2001.
Gianna Montanari Bevilacqua, laureata a Torino in Lettere moderne con una tesi in Lingua e letteratura inglese con il professor Giorgio Melchiori, ha insegnato materie letterarie nelle scuole medie superiori, occupandosi nel frattempo anche di sindacalismo scolastico. Con altri amici ha curato una scelta di scritti e disegni di Renzo Dolcetti, docente, architetto, sindacalista, dal titolo “Chi vedrà vivrà”, pubblicato nel 1991 dall’Unione Cisl di Torino. Per la Fondazione Vera Nocentini ha curato, nella collana “Le origini della Cisl in Piemonte nelle voci dei testimoni” il volumetto “L’Unione territoriale di Torino” (edizioni Cisl Piemonte, 1999), e, insieme con Ivetta Fuhrmann, “Scuola, storia e memoria del sindacalismo torinese negli anni di movimento Sessanta e Settanta” (ed. Angolo Manzoni, Torino 2005). Collabora con il settimanale “Il nostro tempo” per le pagine dell’arte e della cultura. Con questo libro ritorna alla sua vecchia passione per la letteratura angloamericana.