Donne che ho incontrato in archivio – Alessandra Demichelis
Cosa unisce un’elegante signora vissuta a Cuneo a metà Ottocento, una fotografa ambulante di Pamparato, le prime donne della provincia occupate nelle libere professioni, la moglie di un segretario comunale ucciso durante la guerra partigiana e un esercito di bambine e ragazze, madri e figlie, suore, balie, levatrici appartenenti a una istituzione di assistenza all’infanzia?
Sono “figure di carta” dormienti tra i documenti di archivi pubblici e privati, protagoniste di storie personali o collettive sottratte alla memoria dallo scorrere del tempo. Lontane tra loro nel tempo e nello spazio sono legate dal medesimo tratto di energia, da uno slancio a volte inconsapevole verso un traguardo di indipendenza. La volontà di costruire o modificare il proprio destino, infrangendo schemi consolidati o combattendo drammi e avversità accomuna tutte queste donne che rappresentano altrettanti, straordinari incontri, avvenuti nel corso di anni di ricerche. Ricostruirne le vicende, approfondirne la conoscenza, ha permesso di comprenderne la modernità e gli insegnamenti.
Alessandra Demichelis lavora da oltre quindici anni presso l’Isitututo storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo. Si è occupata di storia sociale e di genere, cercando di coniugare la passione per la ricerca a quella per la scrittura. Appassionata di fotografia ha inoltre curato alcuni cataloghi e volumi fotografici. Tra le pubblicazioni: “Un particolare passato”. La società artiste e operaie di Cuneo 1952-1992, (Cuneo, 1998); Società Artisti ed Operai. Cuneo, 1851-2001 (Aut Aut, 2001); Ai confini del regno. Vivere a Entracque tra Ottocento e Novecento (Blu Edizioni, 2001); Finimondi (Blu Edizioni, 2006); Hanno sparato a un aquilone (Primalpe, 2011); Una provincia tranquilla (Primalpe 2012).