Le donne nell’Ottocento tra pubblico e privato. La scuola di Eva Sella – Piera Vaglio Giors

Mentre nella seconda metà dell’Ottocento dominava lo stereotipo della cultura positivista e l’immagine della donna quale madre il cui vissuto si consumava tra le mura domestiche, alcuni movimenti emancipazionisti richiedevano una maggior apertura nei confronti dei diritti femminili.
A tutto ciò non poteva essere insensibile la città di Biella che risentiva ? soprattutto attraverso i suoi scambi commerciali ? di ciò che avveniva  nel più vasto contesto italiano ed europeo.
Proprio in questo momento Eva, figlia del noto uomo politico Quintino Sella, grazie all’acquisizione di una cultura insolitamente elevata per i tempi, decise di assumersi l’onere di dirigere una Scuola Superiore Femminile.
Il merito della giovane direttrice, morta ad appena 32 anni, fu quello di affrontare il pregiudizio diffuso secondo il quale alle donne doveva essere negata la possibilità di una cultura di grado superiore a quella elementare.

 Piera Vaglio Giorsè nata a Biella, studiosa di genere, insegna filosofia e storia presso il liceo scientifico di Cossato (Bi), dell’IIS del Cossatese e della Valle Strona. È cultrice della materia presso il dipartimento di Storia della Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università degli Studi di Torino, fa parte del CIRSDe e dell’ArDP (Archivio delle donne in Piemonte) di Torino.
Ha pubblicato “Donne e uomini tra le righe: la configurazione sociale dei ruoli familiari nella pubblicistica d’elogio biellese di fine Ottocento” in “Fumne. Storie di donne storie di Biella” (1999), è inoltre autrice della voce” Cyberfemminismo” in “Glossario. Lessico della differenza” (2007) e di “Identità alienate tra spazio e tempo” in “Utopia e femminismo” (2009) con Anna Maria Verna, docente di Storia delle donne presso La Facoltà di Scienze Politiche di Torino