Lucciole a Savigliano. La prostituzione nelle carte dell’Archivio storico comunale – Silvia Olivero
A inizio Novecento è documentata nell’archivio storico comunale la presenza a Savigliano di una casa di tolleranza sita nell’attuale Via Allione, in borgo Macra. L’edificio era posto nei pressi dell’asilo infantile e di una filanda, anche se era prudentemente nascosto alla vista da un’altra casa. Nel 1942 il locale fu chiuso dal commissario prefettizio a seguito di controversie con i proprietari, ma ne fu costruito prontamente un altro in Via XVIII Novembre, con orario di apertura al pubblico dalle 10 alle 24. Il nuovo casino era una palazzina a due piani, racchiusa da un provvidenziale “muro del pudore”. La casa rimase in funzione fino al gennaio del 1956, quando se ne decise la chiusura a causa del completamento della strada di circonvallazione che passava proprio davanti all’edificio e all’eccessiva vicinanza con i campi sportivi. Il provvedimento anticipò di due anni la soppressione definitiva delle case di tolleranza con l’entrata in vigore, nel 1958, della Legge Merlin. Nell’archivio storico comunale quella della prostituzione è tuttavia una memoria documentaria che parte da ben più lontano, dagli statuti medievali, fino ad arrivare al racconto di chi, ancora oggi, ricorda, con ironia e forse un po’ di nostalgia, le ragazze della “Ca giàuna” e di “Villa Eldorado”.
Silvia Olivero. Classe 1971, ha conseguito la maturità scientifica presso il Liceo Scientifico Peano di Cuneo. Si è diplomata in archivistica, paleografia e diplomatica presso la scuola dell’Archivio di Stato di Torino nel 1995. Nel 1996 si è laureata in Storia Medievale presso l’Università degli studi di Torino. Dal 1998 è la direttrice dell’Archivio Storico della Città di Savigliano e del Centro della Memoria, polo di raccolta e conservazione di fotografie e fonti orali sulla storia saviglianese del ‘900.