Donne e scienza. Per serbare memoria di un’esperienza che dura da trent’anni (2008-2009)
Coordinamento scientifico: Elisabetta Donini, Paola Novaria
Introduzione storica e metodologica – Elena Petricola.
Il fondo archivistico del gruppo Donne e Scienza di Torino – Marina Brondino.
Risultati della ricerca
Il progetto di ricerca presentato alla Regione Piemonte nel piano di attività 2008/2009 dichiarava come proprio scopo «preservare la memoria delle vicende del gruppo, tanto sul piano delle attività che esso ha svolto quanto su quello delle dinamiche relazionali attraverso cui ha operato, in modo non soltanto da raccogliere la documentazione dei risultati raggiunti con il lavoro collettivo (indagini, articoli e saggi, incontri e convegni…) ma anche da recuperare le tracce delle soggettività di quante vi hanno contribuito, nella differenza delle loro storie personali e professionali».
Il progetto ha riscosso l’attenzione dell’Assessorato alle Pari Opportunità e Politiche dei Tempi della Provincia di Torino che ad aprile 2008 ne ha stabilito il cofinanziamento. Le attività si sono avviate nella primavera del 2008, con una prima fase che si è concentrata sulla formazione di un gruppo di lavoro e sulla programmazione dei tempi e metodi secondo cui scandire l’attività.
Da un lato le componenti attuali di “Donne e scienza”, dall’altro le referenti del progetto incaricate di tale compito dall’Associazione ArDP (Elisabetta Donini e Paola Novaria) si sono incontrate più volte e hanno messo a punto un primo elenco dei contatti da prendere anche con donne che avevano fatto parte in passato di “Donne e scienza”. Sono state inoltre discusse le modalità del lavoro e – grazie anche alle indicazioni ricevute dal Comitato scientifico dell’Associazione – è stata individuata in un primo tempo l’esperta cui affidare l’attività che richiedeva una competenza archivistica (la dott.ssa Marina Brondino) e in un secondo tempo la studiosa che si sarebbe occupata della ricostruzione delle vicende del gruppo, incrociando memoria e storia attraverso interviste e analisi delle carte (la dott.ssa Elena Petricola).
E’ così iniziata, tra maggio e giugno 2008, la seconda fase, dedicata essenzialmente alla ricognizione dei materiali e alla definizione dei criteri di schedatura, in vista del vero e proprio riordino; le scelte operative sono state concordate attraverso una continua interazione tra l’archivista professionista e il gruppo di lavoro, in modo da renderle il meglio rispondenti possibile sia alle procedure adottate di norma per l’inventariazione di fondi personali sia alle diverse prospettive e sensibilità con cui guardavano a quei materiali le donne che nel corso del tempo erano andate producendoli e raccogliendoli.
Dalle informazioni e disponibilità rilevate, è emerso che oltre a quattro delle componenti tuttora attive in “Donne e scienza” (Anita Calcatelli, Elisabetta Donini, Bice Fubini, Margherita Plassa), acconsentiva a dare in visione le proprie carte anche Monica Ferraris, che aveva fatto parte del gruppo alla fine degli anni ’80 e all’inizio dei ’90 e che si è detta anzi ben contenta di essere così stata sollecitata a rinnovare il proprio legame con il gruppo.
A luglio 2008 la dott.ssa Brondino ha presentato una proposta sulla strutturazione da dare al riordino dei materiali, fatta sulla base della rilevazione di un primo campione di carte e articolata in diverse opzioni circa i modi di organizzazione in fondi individuali e di suddivisione dei fondi in serie tali da mettere le basi per una impostazione uniforme dell’intero inventario e nello stesso tempo adattarsi all’eterogeneità della documentazione contenuta in ciascun sottoinsieme. Una discussione approfondita dei vantaggi e dei limiti di ciascuna scelta ha consentito di costruire insieme lo schema da adottare.
È così iniziato l’effettiva attività di classificazione e riordino, che è stata condotta nei locali dell’Archivio storico dell’Università di Torino, grazie alla disponibilità che tale istituzione ha dato ad accogliere in deposito provvisorio i materiali via via affidati e su cui la dott.ssa Brondino ha lavorato dalla metà del 2008 sino a marzo 2009, mantenendosi sempre in stretta relazione con la titolare di ciascun fondo, per discutere e chiarire insieme tutte le questioni relative ad una corretta interpretazione e sistemazione.
La schedatura e il riordino sono stati effettuati con il programma Guarini Archivi elaborato dal CSI Piemonte e messo a disposizione dalla Regione Piemonte. Il risultato del lavoro è costituito da un “iperfondo” (cioè un complesso di documenti formato da una pluralità di fondi, in questo caso cinque fondi personali) strutturato in un totale di 18 cartelle e 182 fascicoli. L’arco cronologico rappresentato è compreso tra il 1971 e il 2009. La documentazione comprende appunti, testi manoscritti e dattiloscritti, raccolte di ritagli di giornale e pubblicazioni, floppy disk e cd, manifesti.
Nel frattempo, dall’autunno 2008 si è avviata anche l’indagine storica; la dott.ssa Petricola ha delineato il suo piano di attività, ragionandone in incontri e scambi con il gruppo di lavoro, ha iniziato lo studio della documentazione disponibile, ha individuato i nodi tematici di maggior rilievo e ha costruito su queste basi una traccia delle questioni da analizzare tramite le interviste. Queste ultime sono state effettuate nel corso dell’inverno e hanno riguardato in tutto dieci soggetti, di cui sette tuttora facenti parte di Donne e scienza e tre che ne avevano fatto parte in passato; inoltre, a inizio marzo 2009 la dott. Petricola ha realizzato un’intervista collettiva, con otto partecipanti, condotta come un focus group di approfondimento non solo sulle vicende del gruppo ma sulle interazioni tra queste, il movimento delle donne, il femminismo e il contesto politico e sociale dagli anni ’70 ad oggi. Sulla base tanto delle informazioni ricavate dallo studio delle carte quanto dei ricordi e delle riflessioni raccolte nei colloqui con le protagoniste, la dott.ssa Petricola ha redatto una ricostruzione della storia del gruppo, tratteggiando i diversi livelli sui quali essa si è mossa, tra ambiente torinese e dimensione nazionale e internazionale
A marzo 2009 si sono potute tirare le fila di tutto il lavoro svolto ed è stato redatto un rapporto di ricerca, che contiene alcuni testi di presentazione, brevi saggi di introduzione metodologica sia per la parte archivistica sia per quella storica, la “Cronologia essenziale 1977-2007”, la traccia dell’organizzazione dei fondi, con la struttura di ciascuno di essi e una nota biografica sulla titolare del fondo. In due fascicoli a parte sono stati raccolti i materiali prodotti: l’inventario completo, che riporta in dettaglio le schede di catalogazione, e la serie delle interviste e del focus group. Rapporto di ricerca e materiali sono quindi stati preparati per la stampa e riprodotti in 100 copie (il rapporto) e 20 copie (i fascicoli dell’inventario e delle interviste, documentazione di cui è prevista la disponibilità per consultazione e ricerca e non una più larga diffusione, conformemente alle norme sulla privacy).
Il 15 aprile 2009, presso la sede della Provincia di Torino, nella Sala dei Marmi di Palazzo Cisterna, si è svolto l’incontro di presentazione dei risultati della ricerca, cui hanno partecipato alcune decine di persone e che ha visto gli interventi dell’Assessora alle Pari Opportunità e Relazioni Internazionali Aurora Tesio e delle dott.sse Marina Brondino ed Elena Petricola. E’ seguito un dibattito, in cui sono state avanzate numerose domande e osservazioni, che hanno contribuito ad arricchire i ragionamenti sull’importanza di tenere viva l’attenzione sulla permanente attualità delle questioni che riguardano la presenza delle donne nella scienza.
Circa l’interesse della ricerca e dei risultati cui essa ha portato, anche alla luce di quanto è stato discusso nel corso dell’incontro del 15 aprile, appaiono particolarmente rilevanti due aspetti: da un lato, il riordino dei fondi personali e la loro catalogazione strutturata rendono accessibili per consultazione e scopi di studio una documentazione oggettiva che sarebbe altrimenti rimasta dispersa – se non persa – nelle singole abitazioni o uffici; dall’altro, la raccolta delle interviste e del focus group permette di accedere anche alle tracce della soggettività di quante sono state protagoniste delle vicende di Donne e scienza. I testi prodotti (l’inventario disponibile sia in forma cartacea sia informatizzata, la raccolta delle interviste e del focus group, la “Cronologia essenziale 1977-2007”) vanno dunque considerati non soltanto come l’esito con cui questa ricerca si conclude ma come una base su cui si possono innestare ulteriori studi, in particolare un approfondimento storico-critico delle dinamiche del gruppo in relazione al contesto locale, nazionale e internazionale,
Nell’autunno 2009 l’inventario “Donne e scienza” è stato pubblicato nel sito regionale Guarini Archivi Web ed è consultabile on line all’indirizzo
http://www.regione.piemonte.it/guaw/ListAction.do
(istruzioni: in corrispondenza dell’opzione “Lista enti conservatori” selezionare dall’elenco “Archivio delle Donne in Piemonte” e cliccare sul tasto “Ricerca”).