Fondo Gioia Montanari
Inventario a cura di Sara Rivoira (2011)
Versione integrale dell’inventario
Nota biografica
Gioia Rita Montanari nasce a Roma il 24 marzo 1939, da Luigia Grugni (Mirandola, Modena, 1898), maestra elementare, che lasciò l’insegnamento per dedicarsi ai cinque figli, e da Viscardo (Forlì, 1892). Quest’ultimo fu presidente del Consiglio Superiore del Ministero dell’Agricoltura, aveva infatti conseguito la laurea in Agraria a Pisa ed era stato tra i promotori delle cattedre ambulanti di agricoltura, oltre ad aver preso parte al progetto di bonifica della Maremma e delle Paludi Pontine1.
Dopo gli studi superiori, nel 1964 Gioia consegue a Roma la laurea in Medicina e Chirurgia, specializzandosi nel 1969 in Ostetricia e ginecologia a Torino e nel 1976 in Anatomia e istologia patologica a Milano. A partire dal 1968 lavora come volontaria presso la Clinica universitaria di Torino e nel 1969 svolge attività di libera docente in Patologia, ostetricia e ginecologia.
Negli anni fra il 1964 e il 1976 è assistente presso le cliniche ostetriche dell’Università di Padova e di Torino e successivamente, fino al 1984, sempre a Torino, presso l’Anatomia Patologica dell’Ospedale San Giovanni. Esercita inoltre la libera professione come anatonomo-patologa e ginecologa.
Nel 1974 conosce a Torino l’epidemiologo Benedetto Terracini, che sposa successivamente.
Nel 1975 si iscrive al PCI, lei stessa racconta di essersi avvicinata al Partito comunista italiano tramite Livia Donini, antifascista, figura di primo piano nel Consiglio di amministrazione dell’Ospedale Sant’Anna di Torino.
Il nome di Gioia Montanari, insieme a quello di Rosalba Molineri, è legato alla fondazione, fra il 1977 e il 1978 dei Consultori Familiari del Comune di Torino, consultori che Gioia dirige per molti anni, è inoltre in prima linea nella lotta per i diritti delle donne, in particolare su temi quali l’aborto e il divorzio.
Nel 1980 viene eletta nelle liste del PCI come membro del Consiglio Comunale di Torino e grazie alla sua esperienza all’interno dei consultori importante è il suo contributo nell’affrontare i problemi legati alla prostituzione e alla tossicodipendenza.
Figura di rilievo nell’ambito della ginecologia italiana e in particolare torinese, ha lavorato in numerosi comitati e gruppi di ricerca per la tutela della salute delle donne per lo screening dei tumori femminili, come il Comitato scientifico del Registro Tumori – Piemonte (dal 1987) e il Comitato di Citologia della Società Italiana di Anatomia Patologica e della Società italiana di Colposcopia e Patologia del tratto genitale inferiore.
Tra coloro che hanno fondato la Scuola di Patologia Genitale dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – ai cui corsi partecipava come docente – e il Gruppo Italiano per lo Screening Citologico (GISCi), ha coordinato con il dott. Massimo Confortini il Gruppo di Citologia e con il prof. Roberto Navone il gruppo di Anatomia Patologica.
Gioia è stata per molti anni referente per il controllo qualità della citologia per il programma di screening per il cervico-carcinoma “Prevenzione Serena” di Torino, del CPO (Centro di Prevenzione Oncologica – Regione Piemonte), nel cui quadro è stata docente nei corsi per ostetriche prelevatrici e per colposcopisti, oltre a essere responsabile nazionale dello screening, conducendo in questo ambito le iniziative quindicinali dei Controlli di Qualità per la Regione Piemonte.
Gioia ha partecipato ai lavori dell’equipe responsabile per il Controllo di qualità e la formazione a Cuba per la SIAPEC (Società italiana di anatomia patologica e citologica), ed è stata tra i referenti del progetto di screening in Bosnia Erzegovina per la Regione Piemonte e ha partecipato a quattro “task force” dell’International Consensus Conference on the Fight Against Cancer (Chicago – USA 2000); ha fatto inoltre parte del Mario Negri Gynecologic Oncology group (MaNGO), costituitosi formalmente nel 2006 allo scopo di mantenere la tradizione scientifica avviata dagli anni Novanta del Novecento con gli studi clinici nazionali e internazionali in ambito onco-ginecologico da parte dell’Istituto Mario Negri e per interagire attivamente con i principali network internazionali di ginecologia oncologica.
Gioia ha fatto parte del gruppo di lavoro “Salute Donna e Minori” della Commissione ministeriale istituita nel 2006 dal Ministero della salute e del gruppo di lavoro per i Centri Informazione Salute Immigrati della Regione Piemonte.
Dal 2007 al 2010 ha seguito insieme a Vicky Franzinetti, il progetto promosso dallo SPI CGIL del Piemonte, “Il corpo che cambia: un’indagine sulla salute delle donne adulte e anziane”, finalizzato a ottenere presso i consultori (o in altri ambiti) un servizio per le donne mature e anziane.
Gioia ha svolto attività didattica e ha partecipato a numerosi convegni di studio; in particolare è stata insegnante del master di I livello in “Citopatologia e screening di popolazione”, presso la II Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma “La Sapienza”, e di quello di “Citopatologia diagnostica: la citodiagnostica degli screening” presso Università degli Studi di Torino, che ha contribuito ad attivare. Ha curato la formazione per lo screening per cervico-carcinoma (I e II livello) di Cagliari ed è stata coordinatore scientifico della formazione del II livello (colposcopia) dello screening della Regione Veneto. Fra i molti corsi che ha curato, ha organizzato in Piemonte quattro corsi per gli anatomo-patologi addetti allo screening e due corsi pratici di video citologia per screener e supervisori e un corso per prelevatori e supervisori.
Ha inoltre partecipato alla stesura del manuale “Ginecologia e Ostetricia” del prof. Gian Carlo Di Renzo, edito nel 2006 da Verducci editore.
Il suo impegno professionale e politico per la tutela della salute delle donne si è accompagnato a una costante attenzione al mutare delle situazioni e delle esigenze espresse dalla società in cui Gioia Montanari viveva, prima con l’apertura dei consultori famigliari, poi nella sua attività di ricerca per la prevenzione e la cura dei tumori, successivamente per la tutela della salute delle donne immigrate e infine nell’attenzione per la salute delle donne della terza età.
Gioia è scomparsa il 17 giugno 2010.
[1] E. Alenssandrone Perona e A. Castagnoli (a cura di) 1946-1985: donne e governo della città. Le elette nel Consiglio comunale di Torino, Torino, Archivio storico della Città di Torino, 2001, su questo cfr. l’estratto conservato nell’unità archivistica GM 71.
Testi e fonti
E. ALESSANDRONE PERONA e A. CASTAGNOLI (a cura di) 1946-1985: donne e governo della città. Le elette nel Consiglio comunale di Torino, Torino, Archivio storico della Città di Torino, 2001, su questo cfr. l’estratto conservato nell’unità archivistica GM 71.
Curriculum della Professoressa Gioia Rita Montanari” (Torino, 8 febbraio 2007) conservato nell’unità archivistica GM 16.
Nota archivistica
Le carte che costituiscono il fondo sono state donate all’Archivio delle Donne in Piemonte dal marito di Gioia Montanari, Benedetto Terracini nel settembre 2010.
I documenti coprono un arco cronologico che va dal 1965 al 2010, sebbene siano principalmente legati agli ultimi anni di attività di Gioia (i documenti che precedono gli anni Ottanta sono costituiti da estratti di pubblicazioni). Si conservano carte eterogenee relative al suo impegno in diversi gruppi di lavoro, comitati e progetti per la tutela della salute delle donne, documentazione relativa a convegni, conferenze e seminari, materiali di studio e di lavoro e fotocopie di articoli, riguardanti la salute delle donne e la prevenzione dei tumori femminili.
I documenti non avevano un ordinamento preciso ed erano conservati in parte in cartelline di carta e di plastica a carattere tematico in parte alla rinfusa. Sulla base del presente riordino, le carte sono state raccolte in 88 unità strutturate in 9 serie tipologiche, delle quali 7 corrispondenti a diversi ambiti di attività, 1 legata alle pubblicazioni e 1 relativa a documentazione miscellanea. Una parte della documentazione, consegnata in tempi successivi alla prima donazione, si conserva il formato elettronico ed è raccolta su supporto ottico, allegato all’inventario.
Le serie sono: Comitato Pari Opportunità – tutela dei diritti delle lavoratrici; Controllo di qualità sui programmi di screening; Salute migranti; Progetto donne Bosnia – Cantone di Zenica-Doboj; “Il Corpo che cambia”: un’indagine sulla salute delle donne adulte e anziane; Attività di ricerca e gruppi di lavoro sulla prevenzione; Attività didattica e formativa, convegni; Pubblicazioni e testi; Varie.
Le serie Salute migranti e Attività didattica e formativa, convegni, sono state inoltre suddivise in sottoserie, per meglio delineare progetti specifici o materiali fra loro diversi.
Il lavoro di schedatura e riordino è stato effettuato per mezzo dell’applicativo Guarini Archivi, assegnando un numero di corda unico alle unità archivistiche che costituiscono il fondo. Si è provveduto al riordino fisico e al condizionamento delle carte in cartelline di carta, su cui sono state applicate delle etichette con il numero progressivo corrispondente al numero definitivo di inventario.
Sono stati inoltre a indicizzati i nomi di persona e di Enti citati nel contenuto delle unità. Tali elementi compaiono nell’indice dei nomi collocato al fondo dell’inventario.