Il Comitato Pro voto e le associazioni femministe di inizio secolo a Torino e in Piemonte (2008-2009)
Coordinamento scientifico: Emma Schiavon
Risultati della ricerca
La ricerca, finanziata dalla Regione Piemonte, ha avuto come obiettivo ricostruire la rete associativa del primo femminismo a Torino e in Piemonte, che fino ad oggi è stato poco studiato ed è quindi conosciuto in modo molto superficiale.
L’ipotesi era che, al di là dell’importante figura di Emilia Mariani e della breve stagione del Comitato Pro voto donne di Torino, la regione e il suo capoluogo fossero state teatro di un’importante rete di associazioni femministe all’inizio del 1900, paragonabile a quella già nota di Milano e della Lombardia. Tale ipotesi è stata largamente confermata da questa prima raccolta di documenti, che hanno delineato un quadro associativo piuttosto ampio: oltre al comitato suffragista, operavano nel territorio piemontese associazioni quali la Federazione delle opere femminili del Piemonte (associata al Consiglio nazionale delle donne italiane), ramificata in varie sedi regionali, la sezione torinese dell’Unione femminile nazionale, la Lega per la tutela degli interessi femminili.
Queste erano le principali associazioni, ma il Piemonte, e Torino in particolare, furono caratterizzati anche da una serie di importanti iniziative di tipo assistenziale, di mutuo soccorso e di valorizzazione del lavoro delle donne – pienamente coerenti con il tessuto industriale che caratterizzava la regione – le quali, promosse inizialmente dalle associazioni, presero poi una vita propria ed autonoma. Torino fu ad esempio la prima città italiana in assoluto a dotarsi di una Cassa di Maternità (nel 1898), che fu ideata dalle associazioni femminili e prese poi a funzionare in modo del tutto indipendente; un’altra iniziativa nella quale la città ebbe il primato fu l’Esposizione di lavori femminili, iniziata nel 1899; questa diede in seguito vita all’importante istituzione delle Industrie femminili, che aveva l’obiettivo di valorizzare le capacità creative delle donne nei lavori tradizionali femminili e di creare un primo nucleo dell’industria del lusso.
Un’altra caratteristica della città di Torino e della Regione è stata la presenza di importanti organi di stampa rivolti alle donne, che ricoprirono spesso un ruolo di sostegno per le iniziative delle associazioni.
Il Piemonte e Torino non videro mai il sorgere di un vero e proprio giornale femminista, ad eccezione della intensa ma breve esperienza del quindicinale <<Cronache femminili>> diretto nel 1904 da Emilia Mariani; la città fu tuttavia al centro di due straordinarie pubblicazioni, di fondamentale importanza per ricostruire il dibattito pubblico intorno alla questione femminile: <<Il Giornale delle donne>> (quindicinale 1869 – 1924) e <<La donna>> (settimanale 1905 – 1922) stampato dai quotidiani <<La Tribuna>> e <<La Stampa>> e che conobbero una notevole diffusione nazionale e che brillano per solidità e durata nel panorama italiano della stampa per le donne.
La mancanza di organi direttamente gestiti dalle associazioni femminili, tuttavia, faceva sì che queste ultime si appoggiassero a giornali stampati fuori dalla regione per diffondere le notizie relative alle proprie attività interne; è stato dunque necessario prendere visione di queste fonti, custodite in gran parte fuori dal territorio piemontese, per ricostruire un quadro sufficientemente preciso del movimento femminile regionale.
Gli sviluppi della ricerca a medio e lungo termine saranno quindi quelli di indagare innanzi tutto alcune delle iniziative innovative che coinvolsero tutto il movimento femminista piemontese di allora, a partire dalla Cassa maternità di Torino; in secondo luogo sarà importante approfondire il ruolo cospicuo svolto da alcune riviste che, pur senza essere legate in modo organico al movimento femminista, ne ampliarono l’azione facendone conoscere le iniziative a un pubblico più vasto e promossero il dibattito intorno alle maggiori questioni allora sul tappeto.
Un momento importante che meriterebbe un approfondimento immediato è poi l’organizzazione nel 1911 a Torino del Primo congresso nazionale pro suffragio femminile: un avvenimento che voleva raccogliere i frutti della prima importante campagna pro suffragio italiana che si era sviluppata negli anni fra il 1906 e il 1909 e che fu organizzato a Torino dal Comitato Pro voto in occasione dei festeggiamenti per il cinquantenario dell’Unità.
La ricostruzione delle attività di tutte le associazioni emancipazioniste piemontesi, insieme a un profilo di massima delle sue maggiori esponenti sarà infine l’obiettivo a lungo termine, reso possibile da questa prima ricostruzione e raccolta di fonti.
Fonti, Biblioteche e Archivi consultati.
La ricerca ha avuto come esito la pubblicazione del volume Torino 1911. Il primo congresso prosuffragio femminile a cinquant’anni dall’Unità.