Adelina: 43 figli. L’esperienza di un’educatrice – Nives Cerutti

“Ci sono storie che accadono e restano patrimonio solo della memoria di chi le ha vissute, altre, invece, che accadono per essere raccontate, chiedendo di essere raccontate. L’esperienza dell’Istituto Pedroni è una di queste.”
(Dalla prefazione di Marco Rivieri del libro a cura di Angela Maria Fruzzetti, “Memorie di Adelina Guadagnucci – La mia vita per l’Istituto Pedroni”).

La nostra scuola, per vari motivi, è sembrata il naturale mezzo attraverso il quale la storia di Adelina Guadagnucci dovesse essere portata alla memoria.
La villa, che ha ospitato l’Istituto Pedroni, comunità organizzata da Adelina, sorgeva sulla collina sopra la nostra scuola. Inoltre, i racconti evocano una quotidianità solidale e un’impronta pedagogica  assolutamente condivisibile e basata sulla comprensione dell’altro, sull’affermazione e la tutela della libertà e della tolleranza, quali principi umani fondamentali.
La “territorialità” e lo svolgimento della medesima funzione educativa ci ha fatto sentire responsabili  nel dare voce e giusto risalto alla figura di Adelina, antesignana di un approccio pedagogico moderno. Ci è sembrata una figura importante, da conoscere, per tutti coloro che svolgono spontaneamente o come lavoro la funzione di educatore e per tutti quelli che cercano di favorire l’integrazione di esperienze di vita difficili, per renderle positive e al servizio dell’evoluzione dell’individuo, evitando  la via della mortificazione che sfocia nell’isolamento e nella stigmatizzazione.
“25 Aprile 1946: a Verbania 43 bambini sono senza famiglia. Il sindaco Zappelli lancia una sfida alla giovane Adelina, conosciuta in Svizzera durante gli anni della guerra e che sa essersi formata come educatrice. Deve organizzare una comunità che possa ospitare, crescere ed istruire questi bambini.
Adelina ha il coraggio e la responsabilità di raccogliere la sfida lanciata in un momento di estremo bisogno. Accoglie l’angoscia silenziosa, ascolta, rassicura e nutre la speranza di vivere di questi orfani.
In ogni momento del suo agire e in ogni scelta educativa ha mantenuto come principi fondamentali la laicità, la libertà e la tolleranza. Questi le hanno consentito di sviluppare una forza che l’ha resa capace di affrontare l’impegno di crescere dei bambini, con la vita già segnata dai peggiori orrori.
Nella gestione dell’Istituto Pedroni, oltre alle difficoltà storiche oggettive legate alla povertà delle risorse, si sono sommate difficoltà ideologiche, soprattutto dal mondo cattolico, legato all’impostazione tradizionale degli orfanotrofi, gestiti quasi esclusivamente da ordini religiosi.
La sua intelligenza, la tenacia e il garbo hanno saputo indicare, anche negli episodi di critica, il giusto modo per far capire che la solidarietà umana è un fatto concreto, che riguarda l’uomo, senza trascendenza.
Uomini di chiesa hanno saputo riconoscere, nella sua dedizione e nel suo lavoro, un ideale, un insegnamento da poter assumere come modello, a prescindere dalla personale posizione rispetto alla fede.
Meglio ancora, la fede e la speranza sono la base etica propria delle persone solidali, a prescindere dal tipo di religione che si abbraccia.”

 Maggio 2009: si è organizzata la giornata della “Memoria di Adelina”. Rintracciati molti ex-bambini dell’Istituto Pedroni, si sono raccolte le testimonianze delle esperienze vissute nella comunità.
Gli alunni della Scuola elementare “G. Rodari” e le insegnanti coordinatrici Nives Cerutti e Mariella Nasini hanno ascoltato le testimonianze, progettato e realizzato il cortometraggio “Adelina”.
Un misto di racconti, in prima persona, di coloro che hanno vissuto al “Pedroni” e di rappresentazioni filmiche di episodi di vita, interpretati dagli alunni della scuola.
Adelina è viva.
La sua esperienza avrà sempre vita oltre la persona. L’importanza  del suo insegnamento, che si scorge nella dedizione del suo lavoro, è stata la magia capace di ridare gioia di vivere.

Nives Cerutti
Nata a Omegna il 14/3/1964.

Diplomata presso l’I.T.I.S. “Cobianchi” (Scienze Sociali), laureata in Psicologia all’Università di Padova e specializzata alla Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica di Milano.
Insegnante di Scuola Primaria a Verbania.
Psicoterapeuta.