Il “BeneEvento” – Marta Colangelo

Ritengo posizione molto fruttuosa sul piano scientifico quella per la quale la storia, i suoi monumneti e i suoi documenti sono essenzialmente un prodotto e una costruzione del presente.
Testimonianze materiali di lavoro, memorie, vittime ed eroi sono selezionati e comunicati nell’oggi e con il tempo inevitabilmente mutano e si riconfigurano.
I beni immateriali sono direttamente connessi, nella loro costruzione di valore, al territorio dove prendono vita come eventi o come performance al di fuori dei quali non sono osservabili in alcun modo. Il territorio rappresenta dunque una sorta di “vivaio” nel quale i beni si possono incontrare o coltivare in un dato spazio e in un dato tempo.
Il ri-facimento di un bene immateriale dà luogo ad una esecuzione e ogni esecuzione rappresenta un bene in sé: ” beneevento”.
I supporti materiali su cui la documentazione audio-visiva di determinati “benieventi” immateriali viene fissata in modo stabile sono degli espedienti di restituzione dei beni stessi. Questi supporti costituiscono parallelamente dei beni audio-visivi e in quanto tali possono essere sottoposti ad azione di tutela e conservazione.
Le discipline DEA (Demo Etno Antropologiche) riguardano lo studio del comportamento umano che è anzitutto relazione nella quale il soggetto dell’indagine, il ricercatore, si confronta con l’oggetto dell’indagine in una relazione che presenta una forte dose di soggettività emotiva e dove lo spazio antropologico dell’incontro diventa occasione di scambio tra culture diverse. L’interesse è nella dinamica del “beneevento” che in quello specifico momento sta prendendo forma. il “beneevento” considerato come patrimonio culturale immateriale è in prima istanza il frutto di una relazione che va decodificata in base all’ipotesi scientifica di partenza.
Ricerca, produzione e catalogazione di un “beneevento” sono operazioni che non possono essere disgiunte.
(esempio di scheda di catalogazione BDI-Beni DemoEtnoAntropologici Immateriali).

Marta Colangelo
Marta Colangelo, etnografa, responsabile dell’Istituto Wesen (
www.wesen.it), ha al suo attivo molte ricerche nel campo della raccolta e catalogazione delle memorie orali che hanno portato alla scrittura di libri e alla realizzazione di campagne di raccolta e catalogazione tra cui:
– “Studio del paesaggio agrario in realtà collinari astigiane del Basso Monferrato”, Ed. Università Agraria, 2007
– “Attraverso lo spazio contadino”, Alzani Editore, 2003
– “Al tempo del grano: uomini, donne, paesaggi e mestieri della Piana pinerolese prima della II guerra mondiale”, Alzani Editore, 2002
– “Di pari passo. Vite e percorsi di donne nelle Pari Opportunità”, Ed. ILO, 2000
– “Memorie diverse. Tre generazioni sul confine italo-sloveno ricordano il XX secolo”, Lint Editore, 2000
– “Lo spazio contadino”,  Alzani Editore, 1998
Campagne di raccolta e catalogazione:
– 2006: “Di filo in filo” – prima fase raccolta fonti orali e catalogazione BDI Ecomuseo dell’Industria Tessile di Perosa Argentina – Setificio Gutermann
– 2008: “Di filo in filo” – seconda fase raccolta fonti orali e catalogazione BDI Ecomuseo dell’Industria Tessile di Perosa Argentina –  Cotonificio Valle Susa
– 2008: catalogazione BDI interviste Ecomuseo – Feltrificio Crumière